RAPPORTO DI LAVORO - Cass. civ. Sez. VI - Lavoro Ordinanza, 05-02-2018, n. 2774

RAPPORTO DI LAVORO - Cass. civ. Sez. VI - Lavoro Ordinanza, 05-02-2018, n. 2774

Ai fini del riconoscimento della legittimità del contratto a tempo determinato, il rispetto della forma scritta, - prevista ad substantiam, onde insuscettibile di esser provata a mezzo testi - della clausola appositiva del termine presuppone l'avvenuta sottoscrizione del contratto stesso ad opera del lavoratore, ovviamente in momento antecedente o contestuale all'inizio del rapporto. Non è, quindi, sufficiente la consegna al predetto lavoratore del documento sottoscritto dal solo datore, poiché la consegna in questione, seppur seguita dall'espletamento di attività lavorativa, non è suscettibile di esprimere inequivocabilmente una accettazione della durata limitata del rapporto, ma, plausibilmente, la semplice volontà del lavoratore di esser parte di un contratto di lavoro.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE L

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DORONZO Adriana - Presidente -

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere -

Dott. SPENA Francesca - Consigliere -

Dott. DE MARINIS Nicola - Consigliere -

Dott. DI PAOLA Luigi - rel. Consigliere -

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso n. 26268/2016 proposto da:

M.M., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA PAOLO EMILIO 7, presso lo studio dell'avvocato EMANUELE SPATA, che lo rappresenta e difende;

- ricorrente -

contro

LA MIURA S.R.L.;

- intimata -

avverso la sentenza n. 306/2016 della CORTE D'APPELLO di MILANO, depositata il 12/07/2016;

udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 05/12/2017 dal Consigliere Dott. LUIGI DI PAOLA.

Svolgimento del processo - Motivi della decisione

Rilevato che:

la sentenza impugnata ha confermato la decisione del primo giudice che aveva dichiarato valido il contratto a termine intercorso tra le parti, pur se consegnato al lavoratore con la sola sottoscrizione del datore; ciò sul rilievo che il lavoratore, reso edotto, nel corso di apposita riunione, del vincolo di durata del rapporto di lavoro, aveva accettato le condizioni illustrate dal datore medesimo, per come dimostrato dall'avvenuto svolgimento di attività lavorativa dal giorno successivo alla predetta riunione;

per la cassazione di tale decisione ha proposto ricorso M.M., affidato a quattro motivi;

la Miura s.r.l. è rimasta intimata;

è stata depositata la proposta del relatore, ai sensi dell'art. 380-bis c.p.c., ritualmente comunicata, unitamente al decreto di fissazione dell'adunanza in camera di consiglio; la difesa del lavoratore ha depositato memoria in data 28 novembre 2017, ex art. 380 bis c.p.c., comma 2.

Considerato che:

il Collegio ha deliberato di adottare la motivazione semplificata;

M.M. - denunciando omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti ai sensi dell'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 5 - ha censurato la statuizione concernente la mancata deduzione, ad opera del lavoratore, del momento di avvenuta consegna del contratto;

inoltre - denunciando omessa motivazione, ai sensi dell'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 4, - ha censurato la ritenuta sussistenza, pur in difetto di apposizione della firma da parte del lavoratore, della forma scritta del contratto a termine; ancora - denunciando falsa applicazione del D.Lgs. n. 368 del 2001, art. 1, in relazione all'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3, - ha censurato, parimenti, pur se sotto diverso profilo, la ritenuta sussistenza della forma scritta del contratto a termine;

infine - denunciando falsa applicazione di norme di diritto, ai sensi dell'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3, - ha censurato la avvenuta ammissione della prova per testi in ordine alla consegna del contratto contenente l'indicazione del termine.

Ritenuto che:

la seconda e terza censura sono fondate, in quanto, ai fini del riconoscimento della legittimità del contratto a tempo determinato, il rispetto della forma scritta - prevista ad substantiam, onde insuscettibile di esser provata a mezzo testi (cfr. Cass. n. 13393 del 2017) - della clausola appositiva del termine presuppone la avvenuta sottoscrizione del contratto stesso ad opera del lavoratore (cfr. Cass. n. 4418 del 2016), ovviamente in momento antecedente o contestuale all'inizio del rapporto;

non è, quindi, sufficiente la consegna al predetto lavoratore del documento sottoscritto dal solo datore, poichè la consegna in questione - benchè seguita dall'espletamento di attività lavorativa - non è suscettibile di esprimere inequivocabilmente una accettazione (peraltro irrilevante ove manifestata per fatti concludenti) della durata limitata del rapporto, ma, plausibilmente, la semplice volontà del lavoratore di esser parte di un contratto di lavoro; il ricorso va sul punto accolto e la sentenza cassata con rinvio alla Corte di Appello di Milano, in diversa composizione, che si pronuncerà anche sulle spese del giudizio di legittimità.

P.Q.M.

accoglie il ricorso; cassa la sentenza impugnata e rinvia alla Corte di Appello di Milano, in diversa composizione, anche per le spese del giudizio di legittimità.

Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio, il 5 dicembre 2017.

Depositato in Cancelleria il 5 febbraio 2018


Avv. Francesco Botta

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